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NABOU THIAM


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NABOU THIAM

«IO DIPINTA SU UN MURALE? FACCIO LA MODELLA, MICA COSE IMPORTANTI». NABOU THIAM, CLASSE 2002, È LA NUOVA MILANO CHE AVANZA. IN TUTTI I SENSI

Calda. Come i colori che piacciono a lei – «Il rosso, l’arancione, il giallo…» – che sono poi gli stessi utilizzati in uno dei murales simbolo degli Orticanoodles, dedicato alle icone artistiche della città. Da Fo alla Vanoni, da Strehler a Jannacci fino a Gaber. E se un giorno Nabou Thiam diventasse iconica come questi mostri sacri? «Faccio l’indossatrice, non faccio cose importanti come tutte queste persone (ride, ndr)». Nabou è così, modella classe 2002 appena entrata nell’anno della sua maturità. Timida, occhi profondi e capelli afro, già scelta – tra gli altri – da Versace, D&G ed Etro: «Ma preferisco fare gli shooting, sfilare è più pericoloso perché potrei anche cadere».
Nabou, come stai?«Direi bene. È stato un periodo strano, con un’esperienza di vita completamente nuova per me. Ma ho trovato persone che mi sanno trasmettere tranquillità e serenità».
Anche Milano ti mette tranquillità?
«In realtà no, sono sempre in allerta in questa città. Ma molto dipende dal mio carattere: sono un’ansiosa cronica. Sono cresciuta in una piccola città di montagna con i suoi ritmi (Gardone Valtrompia nel Bresciano, ndr) e mi fa ancora strano essere qui».
Qual è stato il momento più bello da quando hai iniziato?
«Non c’è stato un momento specifico che vorrei rivivere: tutti questi primi mesi sono stati importantissimi. Ho iniziato a giugno e mi sembra ancora un sogno».
Quest’anno, però, ci sarà anche la maturità…
«E naturalmente sono già in ansia».
I tuoi impegni si incastrano bene?
«Sì, anche perché a scuola vado bene. Certo, faccio un po’ la spola tra Brescia e Milano, ma riesco a gestirmi al meglio anche con il lavoro: mi ritengo una persona piuttosto organizzata».
Materia preferita?
«Diritto, ma anche spagnolo».
Que tal?
«Estoy bien».
Era facile, dai.
«Se non avessi saputo rispondere a questa… (sorride, ndr
La tua famiglia come vive questo periodo?
«All’inizio erano preoccupati di non vedermi più. Ora sono felici per me, anche se ci vediamo comunque poco. So che sono orgogliosi di me, mi supportano sempre».
Pensi di proseguire con gli studi?
«Vorrei fare l’università, ma mi rendo conto che sto valutando facoltà che non c’entrano nulla con il percorso che sto facendo in questo momento. Spero di fare la scelta giusta, mi piacerebbe fare lingue. Oppure ostetricia. O giurisprudenza».
Ostetricia?
«Mi piace l’idea di far nascere i bambini. Ho sei fratelli acquisiti: io sono la penultima. Mi piace stare con loro e mi piace tanto il concetto di famiglia».
Che consigli ti danno?
«Mi lasciano molto libera di fare le mie scelte e di percorrere la mia strada. E mi consigliano su cosa fare, ma anche su cosa non fare a Milano».
Il posto che ti piace di più di questa città?
«La Terrazza Aperol, ho già imparato ad apprezzare il momento dell’aperitivo con i miei amici».
E a mangiare, dove vai?
«Datemi una poke e mi fate felice. Da quando sono qui, mangio praticamente solo quello».
Qualcosa per cui ti piaci particolarmente?
«La capacità di adattarmi facilmente alle situazioni in cui mi trovo».
E qualcosa, invece, che vorresti cambiare?
«Siamo sempre lì: l’ansia e la timidezza, non riesco mai a stare calma».
Ampliamo il raggio: cosa va cambiato in questa società?
«Diverse cose, a partire dal fatto di dare sempre più voce all’ignoranza. Diamo troppo spazio a chi non merita, a discapito di chi ha un bel cervello. Manca meritocrazia. Non mi sembra giusto dare popolarità a chi dice che “non ce n’è coviddi” in spiaggia».
Cosa provi quando pensi a quello che è successo a Willy Monteiro?
«Rabbia, tristezza. Resto sempre incredula. Mi straniscono le persone che non accettano la diversità o il nostro colore della pelle. Perché per loro non siamo e non saremo mai tutti uguali».
Adesso è il momento giusto per?
«Credo non ci sia un momento giusto per far accadere qualcosa, non forzo mai le cose. Sono fatalista: prendo quello che viene».
 
Sei innamorata?
«Sì, sono innamorata».

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